lunedì 8 aprile 2013

I FONDI E LA CASSA DEPOSITO E PRESTITI

I soldi appena stanziati in favore delle imprese finiranno in un fondo gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti, cioe' una entita' che e' partecipata dalle principali banche italiane.
Perche' le imprese possano ricevere i miliardi disponibili occorre che le amministrazioni locali inizino un complicato processo di compartecipazione alla CDP , che innanzitutto non e' obbligatorio, e in secondo luogo le indebita inibendo l'arrivo di nuovi fondi.
Poiche' le amministrazioni dovrebbero farlo usando il nuovo sistema informatico costruito ad hoc per fare questo, ed è disponibile solo per 2000 amministrazioni su 22.000, il processo di erogazione iniziera' intorno a settembre.
Il problema e' che per iniziare questa compartecipazione le amministrazioni locali DEVONO avere i soldi in cassa, e i soldi in cassa disponibili sono 14 miliardi in due anni.
Questa e' la cifra REALE che potrete vedere: 7 miliardi l'anno. Lo sblocco sara' esecutivo il 15 maggio, poi i comuni dovranno iniziare le procedure - ma non sono obbligati - e se gli va di buttare soldi nella CDP potranno comparteciparvi, avendo cosi' i soldi in cassa per pagare - senza sforare i patto di stabilita'.
Su 150 miliardi di debiti alle imprese, ve ne sono 40 che dovranno essere presi dal mercato, facendo altro debito. Pero', nei prossimi due anni non ne arriveranno -realisticamente- piu' di 14.
I rimanenti 26, ufficialmente, rimarranno in un fondo gestito dalla CDP, ma la CDP e' compartecipata da tutte le banche italiane, sia "direttamente" che attraverso le rispettive fondazioni.
Infatti, chi sono i partecipatori del CDP (Cassa Depositi e Prestiti)?
Società non quotate:
Andiamo a vedere cosa sia, per esempio,m  il "Fondo Italiano di Investimento SGR S.p.A.": chi sono i "soci"?
Il Fondo vero e proprio è stato finanziato con 1,2 miliardi di euro da Cassa Depositi e Prestiti, Banca Monte dei Paschi di Siena, Intesa-Sanpaolo, UniCredit Group, ICBP, Credito Valtellinese, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, UBI Banca e Banca di Cividalee Istituto Centrale Banche Popolari (1).
Ecco che cominciamo a capire per quale motivo il presidente di ABI trova bellissima questa legge, ed ecco come mai anche il Sole 24 Ore, giornale di Confindustria sembra cosi' felice del decreto. 26 miliardi finiscono in un fondo loro, in attesa che improbabili amministrazioni pubbliche li sblocchino facendo, di fatto, un debito con la CDP.
Ma guardate per esempio, di chi sia "Istituto di Credito Sportivo":
Il capitale dell’Istituto corrisponde ad una cifra pari a 9.554.452 euro suddivisa in quote del valore unitario di un Euro. Esso è ripartito fra i partecipanti secondo le seguenti percentuali:
Solo meno del 30% NON e' di proprieta' di banche. Di quel 30%, solo il 5 e mezzo circa e' del CONI, il resto e' di CDP.
Ma non finisce qui. Oltre alle banche, anche le fondazioni bancarie partecipano, anche se solo per pochi spiccioli ciascuna, al CDP:
Le fondazioni bancarie possiedono azioni privilegiate pari al 30% del capitale sociale[11].
Fondazione Numero di azioni Quota del capitale
Fondazione Monte dei Paschi di Siena 8 984 000 2,57 %
Compagnia di San Paolo 8 984 000 2,57 %
Fondazione CRT 8 984 000 2,57 %
Fondazione CR Provincie Lombarde 8 984 000 2,57 %
Fondazione CR Verona Vicenza Belluno e Ancona 8 984 000 2,57 %
Ente CR Firenze 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Padova e Rovigo 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Perugia 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Lucca 3 600 000 1,03 %
Fondazione Banco di Sardegna 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Bologna 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Cuneo 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Genova e Imperia 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Parma e Monte di Credito su Pegno di Busseto 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Venezia 2 500 000 0,71 %
Fondazione CR Alessandria 2 500 000 0,71 %
Fondazione Banca del Monte di Lombardia 2 500 000 0,71 %
Fondazione CR Forli 2 500 000 0,71 %
Fondazione CR Savona 1 650 000 0,47 %
Fondazione CR Trieste 1 500 000 0,43 %
Fondazione di Piacenza e Vigevano 1 500 000 0,43 %
Fondazione CR Ravenna 1 000 000 0,29 %
Fondazione CR Udine e Pordenone 800 000 0,23 %
Fondazione CR Provincia di Macerata 600 000 0,17 %
Fondazione CR Imola 500 000 0,14 %
Istituto Banco di Napoli Fondazione 500 000 0,14 %
Fondazione CR Carpi 500 000 0,14 %
Fondazione CR Biella 500 000 0,14 %
Fondazione CR Gorizia 500 000 0,14 %
Fondazione CR Modena 500 000 0,14 %
Fondazione CR Pistoia e Pescia 500 000 0,14 %
Fondazione CR Reggio Emilia Pietro Manodori 500 000 0,14 %
Fondazione CR Provincia dell'Aquila 500 000 0,14 %
Fondazione CR Terni e Narni 500 000 0,14 %
Fondazione CR Asti 500 000 0,14 %
Fondazione CR della Provincia di Teramo 500 000 0,14 %
Fondazione CR Bolzano 500 000 0,14 %
Fondazione CR Livorno 500 000 0,14 %
Fondazione CR Pesaro 400 000 0,11 %
Fondazione CR Mirandola 200 000 0,06 %
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna 200 000 0,06 %
Fondazione CR Vercelli 200 000 0,06 %
Fondazione CR della Spezia 200 000 0,06 %
Fondazione CR Provincia di Viterbo 200 000 0,06 %
Fondazione Banca del Monte di Lucca 200 000 0,06 %
Fondazione CR Jesi 150 000 0,04 %
Fondazione Banca del Monte Domenico Siniscalco Ceci 150 000 0,04 %
Fondazione CR Calabria e Lucania 150 000 0,04 %
Fondazione CR Tortona 100 000 0,03 %
Fondazione CR Fabriano e Cupramontana 100 000 0,03 %
Fondazione CR Orvieto 100 000 0,03 %
Fondazione CR Saluzzo 100 000 0,03 %
Fondazione CR Savigliano 100 000 0,03 %
Fondazione CR Spoleto 100 000 0,03 %
Fondazione CR Fossano 100 000 0,03 %
Fondazione CR Carrara 100 000 0,03 %
Fondazione CR Fano 100 000 0,03 %
Fondazione CR Fermo 100 000 0,03 %
Fondazione CR Ferrara 100 000 0,03 %
Fondazione CR Pescara e Loreto Aprutino 100 000 0,03 %
Fondazione CR e Banca del Monte di Lugo 100 000 0,03 %
Fondazione CR Rimini 100 000 0,03 %
Fondazione CR Cesena 100 000 0,03 %
Fondazione Banca del Monte e CR Faenza 50 000 0,01 %
Fondazione CR Bra 30 000 0,01 %
Ora cominciate a capire chi gestira' i soldi del "fondo per pagare i debiti alle aziende". Ben 26 miliardi di euro per almeno due anni in mano alle banche, e la stampa italiana  scrive che stanno pagando le aziende!
Ma saranno 26, come abbiamo visto, se tutti e 14 i miliardi che i comuni possono spendere saranno richiesti dalle amministrazioni indebitate.
In pratica, quei 40 miliardi finiranno alle banche in attesa che le amministrazioni si indebitino con la CDP per pagare i fornitori, cosa per la quale ci sono disponibili - ma solo il 10% delle amministrazioni e' integrata col sistema informatico del CDP - 14 miliardi in due anni.
Per cui, se le amministrazioni locali possono ritirare 14 miliardi in due anni, ma solo 2000 di esse su 22.000 sono iscritte al sistema informativo, significa, rebus sic stantibus, che poco più di UN MILIARDO andra' alle imprese.
E chi vigilera' su questo? Ovviamente, il CDA della Cassa Depositi e Prestiti, ovvero:
Ed allora, si può dire che sia una operazione di salvataggio nascosta, mediante una liquidita' che finira' alle banche in attesa di essere richiesta -onerosamente- dalle amministrazioni locali, che peraltro non sono obbligate a farlo.
Presto ce ne accorgeremo, a giugno arriveranno i bilanci di fine quarter o di fine semestre, e le banche presenteranno il conto.
Se queste previsioni si avvereranno, Grillo si ritroverà sotto il naso la porcata che ha detto di voler combattere, dopo che i giornali hanno venduto la notizia che si siano sbloccati i pagamenti per le aziende grazie al M5S.

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